Guglielmino degli Ubertini è un esponente di una nobile ed antica famiglia aristocratica aretina ghibellina che aveva i suoi possedimenti concentrati nel casentino. Nel 1248 è eletto Vescovo di Arezzo e diviene così potentissimo dal momento che unisce i vasti possedimenti appartenenti alla sua casata alla disponibilità dei castelli soggetti all’episcopio. Guglielmino (Fig. 1 e 2) è un uomo appartenente ad una famiglia ghibellina, ma da Vescovo inizialmente prende posizioni a favore del Papa sfruttando al meglio i vantaggi derivanti dall’appoggio delle due parti. E’ da subito avversato dall’Istituzione comunale che nel 1258-1259 lo accusa di voler diventare Signore della città, e nel 1284-1285 distrugge alcuni castelli episcopali nel contado. Si assiste in questi anni ad uno scontro fra il popolo, ormai inserito nella struttura organizzativa del Comune, e l’Aristocrazia che appoggia la tendenza Signorile del Vescovo Guglielmino. I nobili aggregati uccidono il priore delle Arti Guelfo da Lucca, esiliano gli uomini del Popolo più in vista, sciolgono ancora una volta le Arti e costituiscono un governo aristocratico misto di Guelfi e Ghibellini. Molto presto, 1287, si acuiscono gli scontri fra le due parti, i Ghibellini cacciano i Guelfi da Arezzo ed a capo dell’unica fazione rimasta, quella appunto ghibellina si pone il Vescovo Guglielmino degli Ubertini, che diventa formalmente anche Signore della città. Arezzo è ora uno dei centri più attivi del Ghibellinismo italiano. Nella sua attività pastorale il Vescovo aretino si prende cura dell’Ospedale di Santa Maria Sopra i ponti istituito da pochi anni, fa costruire nel 1257 il convento e la chiesa di Sant’ Agostino (Fig. 3), consacra nel 1260 il Santuario della Verna (Fig. 4), istituisce nel 1263 la Fraternita di Santa Maria della Misericordia successivamente detta dei Laici (Fig. 5) che ancora oggi è una prestigiosa e preziosa istituzione in Arezzo, erige nel 1256 il palazzo episcopale (Fig. 6) che a tutt’oggi è il luogo dove risiede il Vescovo della Diocesi Aretina, partecipa al secondo Concilio di Lione nel 1274 a dimostrazione della sua statura politica e culturale, ospita Papa Gregorio X (Fig. 7) che trova la morte ad Arezzo il 10 gennaio 1276, da inizio alla costruzione della Cattedrale nel 1277 (Fig. 8).
Dal punto di vista politico il Comune aretino nei trent’anni precedenti alla salita al potere de Guglielmino ha esteso il controllo sul territorio limitrofo entrando in contatto con gli altri importanti Comuni Toscani. Si crea quindi nella Regione Toscana uno scacchiere che vede Comuni amici e rivali di parte guelfa e ghibellina fronteggiarsi o proteggersi.
Questa situazione tesa scatena la guerra in Toscana nel 1288, si cingono d’assedio numerose città dell’una e dell’altra parte. Gli eserciti senese e fiorentino si trovano a lottare contro quello aretino. Il 25 giugno 1288 a Pieve al Toppo alle porte di Arezzo gli aretini sconfiggono i senesi. I fiorentini muovono contro gli aretini e lo scontro avviene nella piana di Campaldino l’11 giugno 1289 (Fig 9 e 10). L’esercito guelfo di Firenze ha la meglio dopo una violenta quanto epica battaglia. Gli aretini sono sconfitti e Guglielmino degli Ubertini muore sul campo.
Il vuoto di potere lasciato in città dalla scomparsa del Vescovo Ubertini viene occupato dai Tarlati, i capi della fazione ghibellina. Il Vescovo di Arezzo diventa Ildebrandino dei Conti Guidi, appartenente ad una famiglia esterna ai giochi di potere aretini. I Tarlati mantengono un ruolo predominante che sfocerà nella vera e propria Signoria con il suo massimo rappresentante Guido trent’anni dopo.
Il corpo di Guglielmino è stato ritrovato nella chiesa di Certomondo e traslato nella Cattedrale di Arezzo l’11 giugno 2008 dove riposa ai piedi del sarcofago dell’amico pontefice Gregorio X (Fig. 11).
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