Come si evince dal quinto articolo del primo libro dello Statuto del 1327:
- Sono la terza magistratura per importanza dopo i Difensori ed il Podestà
- Il loro compito principale è la ricerca dell’unità dello stato, della città e del distretto e su questo vigilano anche sull’operato del Podestà e degli Ufficiali
- Si riuniscono nel palazzo comunale o ad invito del podestà o al suono della campana della torre rossa
- Le decisioni vengono prese da loro alle bussole e alle pallottole da almeno la metà di loro
- Esaminano ogni proposta del Consiglio generale e ne stabiliscono la legittimità necessaria affinché venga presentata e votata la proposta nel Consiglio generale
- Tra i Signori Otto viene eletto il Priore, cioè il capo dei Signori Otto, il suo incarico dura 7 giorni, così che ognuno nella legislatura è priore una volta. A lui devono obbedire gli altri 7.
- Il Priore o i Signori Otto richiedono al Podestà di riunire il Consiglio generale entro 3 giorni dalla loro richiesta per proporre ciò che da essi è stato ordinato
- Concedono udienza generale a chi lo desideri ogni venerdì
- Accolgono ed esaminano le petizioni che vengono loro richieste e su di esse stabiliscono secondo il loro giudizio.
Vengono eletti nel seguente modo.
- Quindici giorni prima della fine dell’ufficio dei precedenti Signori Otto, il Podestà convoca il Consiglio generale dei Quattrocento e fa eleggere da questo con le schede quattro uomini per ogni porta della città.
- Questi 16 uomini si riuniscono in una parte del palazzo comunale ed eleggono alle bussole e alle pallottole due uomini per ciascuna porta di almeno 30 anni allibrati per almeno 200 lire (l’allibramento consisteva nel calcolo della tassa da pagare, un tanto per libra di estimo, in relazione al valore dei propri beni registrati in catasto) e che sia un abitante di Arezzo da sempre, essendo d’accordo almeno la metà degli elettori.
La carica dura 2 mesi, all’inizio della quale giurano di esercitare bene e secondo la legge il loro ufficio, secondo la detta forma, e di osservare fedelmente gli altri statuti e ordinamenti del comune di Arezzo e di dare buoni consigli al podestà e agli altri ufficiali.
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