I popolari tornano al governo del comune
Da questo momento il Comune di Arezzo avrà un nuovo governo popolare, con Uffici divisi fra le fazioni guelfa e ghibellina. Si raggiunge anche un accordo con il Comune di Perugia al quale andrà il possesso di Angiari, Monte San Savino, Foiano e Lucignano. Il nuovo quadro politico comunale vede la redazione di un nuovo Statuto e la creazione di nuove Magistrature. Al potere, dopo cinquant’anni esatti dalla violenta repressione operata da Guglielmino degli Ubertini dell’esperienza popolare del governo delle Arti, c’è ora il popolo della media gente, quel ceto intermedio fra artigiani e nobili costituito da notai, giudici, speziali ed altre figure caratterizzate da un reddito piuttosto alto.
La cittadella costruita dai fiorentini
Firenze ha il controllo sulla città e sul Comune attraverso le figure di un Capitano di custodia, del Podestà e di un esercito posto a presidio del Cassero grande (cinta muraria costruita sul colle di San Donato racchiudendo i centri del potere della città: Palazzo del Comune e del Popolo, ma anche gran parte della città antica con chiese e case fra cui quelle dei Tarlati) e del Casseretto, fortilizio minore posto all’interno della cinta muraria. La costruzione di queste fortificazioni fu iniziata il 20 maggio del 1337 e terminata tra il 1342 ed il 1343.
Le nuove magistrature comunali
Nel Comune il potere decisionale è affidato ai Priori, al Gonfaloniere del Popolo e di Giustizia (cariche che hanno soppiantato la Magistratura dei Signori Otto) e ad un Consiglio Generale del Popolo costituito da 300 aretini appartenenti al ceto della media gente. Esiste un consiglio più ampio detto Consiglio Generale del Comune e del Popolo, costituito da 500 cittadini, dei quali 48 al massimo possono appartenere al ceto aristocratico, che è tuttavia solo un organo consultivo. Il popolo viene poi organizzato ed armato e messo a disposizione dei Priori e del Capitano di custodia dai Gonfalonieri delle Compagnie del popolo.
La cacciata dei ghibellini dalla città
Questa iniziale situazione vede un nuovo equilibrio fra le parti, i Guelfi ed il Popolo tornano nelle istituzioni dopo cinquant’anni di allontanamento. Ma tale situazione di equilibrio dura ben poco. I Guelfi aretini premono su Firenze per cacciare Pier Saccone, ed alla fine per paura che Arezzo si allei con la ghibellina Pisa, nel 1341 con il favore delle maggiori famiglie guelfe aretine, su comando di Firenze, il Capitano di custodia Guglielmo Altoviti arresta Pier Saccone, espelle i quattro Priori ghibellini e impone un reggimento guelfo.
La breve Signoria del Duca di Atene
Nel 1342 a Firenze viene eletto Signore Gualtieri di Brienne duca di Atene, protettore dello Stato e Capitano di guerra e di guardia della città fiorentina durante il governo del “Secondo Popolo”, e così anche Arezzo si mette sotto la sua Signoria togliendo al Comune di Firenze il controllo diretto. Ad Arezzo il Duca di Atene inizialmente modifica gli Statuti comunali per ricreare un governo congiunto di guelfi e ghibellini, ma l’anno successivo assume una politica filoguelfa. Il 26 luglio 1343 Firenze caccia il Signore ed assumono il potere i Guelfi. Arezzo subisce lo stesso destino.
Per approfondire
Berti, “Arezzo nel tardo Medioevo 1222-1440”
Paturzo, “Arezzo medioevale”
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