Come si evince dai capitoli sesto e ottavo del primo libro dello Statuto del 1327
Il Consiglio generale dei Quattrocento gestisce e ordina ciò che può l’intero popolo di Arezzo
L’elezione avviene così:
- Il Podestà che si è appena insediato entro 8 giorni dal giuramento emette il bando per il rinnovo del Consiglio dei Quattrocento e convoca il Consiglio dei Quattrocento in quel momento in carica.
- Si preparano per ogni porta tante schede quante sono i Consiglieri della porta (cento se sono tutti presenti all’elezione) di queste in 4 dovrà essere scritto “elettore dell’elettore del Consiglio generale” le altre saranno bianche. Queste saranno inserite in un cappello. In un altro cappello saranno messe un ugual numero di schede con il nome dei consiglieri. Due bambini di età inferiore ai 12 anni estrarranno una scheda da ogni cappello. I quattro che saranno abbinati alla scheda scritta saranno gli elettori degli elettori dei consiglieri. Questo vuol dire che i 16 elettori degli elettori (4 per ogni porta) nomineranno a loro piacimento un elettore a testa. Questi saranno a loro volta 16 e dovranno come parrà al Podestà eleggere il consiglio dei Quattrocento (cento per ogni porta) nel palazzo del comune prima di scendere, tra gli uomini sopra i 20 anni, con un allibramento di almeno 100 lire, nati ad Arezzo e residenti in città da almeno venti anni. L’elenco dei nomi deve essere scritto su cartapecora dal Cancelliere porta per porta.
- I primi 25 eletti per ogni porta (cento in tutto) avranno la possibilità se necessario di decidere sullo statuto.
- Il Consiglio dura in carica un anno ed i consiglieri devono giurare entro il termine stabilito dal Podestà.
I Consigli avvengono con questa modalità:
- Il Consiglio si riunisce quando il Podestà o un suo Ufficiale vuole proporre riforme o cambiare qualcosa. A tal proposito la proposta viene vagliata dai Signori Otto, che se la ritengono legittima chiedono insieme o attraverso il loro Priore al Podestà di convocare il Consiglio.
- Il Consiglio sarà radunato dal Podestà entro 3 giorni dalla richiesta dei Signori Otto. Una volta radunato il Cancelliere del Comune di Arezzo legge chiaramente e distintamente la proposta o le proposte sulle quali il Consiglio viene consultato. A questo punto i Consiglieri che lo vorranno potranno alzarsi a turno ed esporre al consiglio la propria opinione sulla proposta. Tranne diverso parere del Podestà gli oratori che potranno alzarsi potranno essere massimo 4, e se non si alzerà nessuno il Podestà potrà rivolgersi a qualche persona saggia del Consiglio perché pronunzi la sua opinione. Ad ogni intervento il Cancelliere è tenuto a redigere un verbale. Alla fine degli interventi degli oratori il Cancelliere è tenuto a leggere al Consiglio i vari interventi. Dopo di che il Podestà e il Priore dei Signori Otto decideranno di mettere in discussione i discorsi dei vari oratori secondo l’ordine che ritengono più utile.
La decisione verrà presa alle bussole e alle pallottole, ossia con il seguente metodo:
- Gli Araldi o i Balitori del Comune consegneranno una pallottola di piombo ad ogni Consigliere. Dopo di che passeranno da ogni Consigliere con due bussole ossia due contenitori di legno di bosso lunghi concavi e feltrati. Ogni consigliere a turno inserirà le due mani dentro le bussole o una sola mano in tutte e due le bussole e lascerà cadere la pallottola in una delle due. Finita tale operazione aprirà le mani dimostrando di aver fatto cadere la pallottola in una delle due bussole. Si procederà a contare le pallottole dell’una e dell’altra bussola. Vincerà quell’opinione che sarà stata votata da due parti dei consiglieri con un numero minimo di votanti pari a 80 membri, tranne quando si dovrà decidere su gravi questioni che devono essere votate da tre parti de Consiglio in cui il numero dei Consiglieri presenti richiesto sale a 150.
Al Consiglio se si deve decidere su argomenti che riguardano un Consigliere questi non può partecipare alla decisione.
Lascia un commento