Come si desume dal secondo articolo dello statuto 1327
- Eletto pro tempore (6 mesi) dai difensori
- 5 giorni prima dell’inizio dell’incarico deve giungere in Arezzo, con gli ufficiali, i cavalli, i famigli
- Deve scendere alla chiesa dell’episcopato e fare offerta all’altare del beato Donato con reverenza e onore
- Deve fare giuramento nel giorno dell’arrivo nel consiglio generale
- Deve esercitare il suo ufficio di persona restando in città
- Resterà alla fine del mandato per 5 giorni sotto esame per render ragione al comune di Arezzo del suo operato
- Il salario sono 3000 lire di buoni denari piccioli aretini per sé, i cavalli, i famigli, riscossi bimestralmente
- Verrà trattenuta dal Camerlengo una terza parte del salario che verrà consegnata dopo che il Podestà sia stato assolto nell’esame finale. Se il Podestà o i suoi ufficiali o familiari saranno condannati, il Camerlengo tratterrà la somma stabilita dalla condanna e se non basterà il Podestà pagherà di persona la differenza.
Il Podestà per esercitare il suo ufficio deve condurre con sé i seguenti ufficiali e famigli:
- 5 giudici (uno delegato dal podestà contro le azioni delittuose, gli altri quattro contro cause civili assegnati uno per quartiere, ed il reo deve essere condotto davanti al giudice del proprio quartiere, nella parte bassa del Palazzo del comune di Arezzo, dove sono 4 tavoli sopra ognuno dei quali, dipinti sui muri, sono gli stemmi delle porte alle quali sono assegnati, e ad ogni tavolo ci saranno anche 3 notari)
- 2 militi (uno deve sovraintendere alle condanne dei dazi da riscuotere, l’altro deve assistere il podestà)
- 5 notari (due all’ufficio dei malefici, due all’ufficio dei danni procurati, l’altro deve essere affiancato dal milite incaricato sulle esazioni e deve andare col milite ad indagare sulle armi e a fare altre cose opportune)
- 6 damigelli
- 30 berovari (fanti)
- 1 cuoco
- 6 scudiferi dei quali almeno 5 armigeri
- 8 cavalli
Di questi ufficiali e famigli il Podestà deve fare rassegna ogni mese nel consiglio generale ed il notaro della camera del comune di Arezzo deve fare sempre scrittura pubblica di tali rassegne
Se un ufficiale o famiglio non si presenta alla rassegna mensile il camerlengo tratterrà dal salario del Podestà 25 lire se è un giudice, 10 lire per un milite e notaro, 100 soldi per un damigello, berovaro o cavallo
Il Podestà nei giorni in cui si esercita giudizio è tenuto a sedere nei tribunali dove si rende giustizia e a promulgare le sentenze da proferire nei casi di crimine
Il Podestà alla fine dell’incarico è tenuto a consegnare al Camerlengo una balestra di osso e una di legno e 2 buoni palvesi pena il trattenimento di 50 lire
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