Il settore mercantile
Ma tuttavia dalle fonti documentarie emerge la presenza di mercanti aretini a Laiazzo, nella piccola Armenia, e nel territorio dell’Impero d’Oriente dove un documento del 1269 ci dice che due mercanti aretini erano stati purtroppo derubati. Anche Nizza e Marsiglia erano un mercato raggiunto dai mercanti aretini per la vendita dei panni. I rapporti economici fra Arezzo e la vicina Firenze non erano trascurabili. Abbiamo notizia di una bottega di lanaiolo aperta ad Arezzo da fiorentini attestata intorno al 1294 e non di meno gli aretini vedevano nella città fiorentina un polo attrattivo importante. Ma tra le tante città un importante piazza di mercato fu rappresentata da Genova. Ci sono molti documenti che attestano vendita di guado, grano e panno, ma anche contratti di trasporto marittimo o terrestre e numerosi atti di cambio. Gli aretini appaiono impegnati anche nella tintoria in prima persona. Da Napoli e dalla Sicilia giungeva ad Arezzo grano probabilmente in cambio di panni, dalla Maremma grano e probabilmente allume, Pisa rappresentava uno scalo molto importante per mantenere i contatti via Arno, non di meno erano frequentati i porti adriatici. Conclude Scarf che “l’impressione generale è che gli aretini fossero un po’ dappertutto e in tutti i settori minori dell’economia tardo-medioevale, ma sempre in posizione defilata, come al seguito delle più nutrite colonie di toscani e lombardi che si muovevano nello spazio economico toscano.
Per approfondire:
Barlucchi, La Mercanzia ad Arezzo nel primo Trecento
Scharf, Potere e società ad Arezzo nel XIII secolo (1214-1312)
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