Definizione
Le Arti sono organizzazioni che si sviluppano in molte città d’Europa a partire dal XII secolo e sono dette anche Corporazioni, Gilde, Società, Università, Compagnie. Sono organismi formati da mercanti, artigiani e professionisti che si riuniscono insieme per regolamentare la propria attività e difendere gli interessi della professione.
Compiti delle Arti
Compito dell’Arte è quello di tutelare la qualità dei manufatti attraverso la rigida osservanza dei regolamenti interni che stabiliscono le materie prime, gli strumenti e le tecniche di lavorazione da utilizzare, di assicurare il principio di uguaglianza tra i membri in modo da evitare azioni di concorrenza sleale tra i soci, di esercitare la giurisdizione sui propri iscritti regolando le controversie e punendo le infrazioni ai regolamenti. Tuttavia non sono istituzioni di carattere esclusivamente economico ma promuovevano al proprio interno attività di assistenza e solidarietà a favore dei membri iscritti, svolgevano opere di carità, organizzano momenti di vita religiosa. Alla “fraternità e solidarietà interne ai sodalizi fa riscontro l’esclusività nei confronti del mondo esterno, in una singolare mescolanza di altruismo ed egoismo che appare uno dei tratti più distintivi della storia delle Arti” scrive Franceschi nel suo lavoro dedicato alle corporazioni.
L’organizzazione interna
I membri eleggono un Consiglio composto da un certo numero di consoli, tra cui viene eletto un capo che ne cura tutti gli interessi. L’ingresso nelle corporazioni è regolato da precise condizioni: essere figli legittimi di un membro della stessa arte, dare prova della propria abilità artigiana e pagare una tassa. I membri sono generalmente divisi in maestri (che posseggono le materie prime e gli attrezzi e vendono le merci prodotte nella propria bottega), apprendisti, coloro cioè che entrano poco più che bambini a bottega e che apprendono dal maestro, per un periodo variabile da città a città, tutti i segreti del mestiere, e garzoni ossia semplici prestatori di manodopera.
Ciascuna arte ha il proprio Statuto, con pieno valore di legge, e può emettere sentenze nelle controversie tra i membri o tra questi e i loro sottoposti (quelle delle Arti Maggiori sono considerate inappellabili). Hanno una struttura organizzativa precisa con diversi organi: il Corporale, l’assemblea plenaria degli iscritti alla Corporazione, la quale elegge dei rappresentanti chiamati Consoli, Priori, Rettori, Capitani a seconda delle varie città, i quali restano in carica per brevi periodi ed hanno il compito di gestire tutte le attività della Corporazione interne e le pubbliche relazioni con l’esterno. Le decisioni dei Consoli, prima di essere rese esecutive, vengono ratificate o respinte da un organo più ristretto del Corporale, il Consiglio, che con l’andar del tempo si sostituisce in molte decisioni al Corporale stesso convocato sempre più di rado. Le attività burocratiche della Corporazione sono affidate ad un Notaio che funge da segretario e ad un Tesoriere.
Primi esperimenti
Le prime corporazioni a costituirsi sono quelle dei mercanti: agli inizi del XII secolo la corporazione dei mercanti esiste già a Pavia, Genova, Piacenza e Roma, la Camera dei Mercanti di Milano risale al 1159, l’Arte dei Mercatanti di Firenze esiste già nel 1182, quella di Bologna nel 1194. Le corporazioni mercantili nel corso del Duecento riescono a inserirsi e ad assumere un ruolo guida nelle istituzioni cittadine, estendendo il loro controllo a funzioni di natura pubblica come quello sui pesi e le misure e la sorveglianza delle strade.
Per approfondire:
Franco Franceschi, “Ritualità e devozione nel mondo delle Arti (Secoli XIV-XV), prime considerazioni”, Annali Aretini XIII, 2005
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